Stiamo organizzando un “Symposio sulla rigenerazione cardiaca: Stimolazione diretta della cardiogenesi come una nuova strategia per il trattamento dell’insufficienza cardiaca”. La conferenza sarà ospitata dalla nostra istituzione (Polo Scientifico e tecnologico, IRCCS MultiMedica, Milano) il 16 Novemre 2017. I relatori invitati includono i nostri collaboratori e leader internazionali nel campo della rigenerazione cardiaca, ovvero il Prof. E.Tzahor (Weizmann Institute, Israel), il Prof. J.Bakkers (Hubrecht Institute, The Netherlands) e il Prof. Gilbert Weidinger (Ulm University, Germany).
Il nostro articolo sul ruolo di CYP1B1 nello sviluppo del cancro è stato pubblicato su “Cancer Treatment Reviews”
Sommario: La chemioprevenzione del cancro è una strategia basata sull’uso di agenti sintetici, naturali o biologici per prevenire o ritardare lo sviluppo o la progressione dei tumori maligni. Abbiamo notato che molte sostanze fitochimiche (ovvero naturalmente presente in alcune piante) dotate di effetti anti-infiammatori e anti-angiogenici e recentemente proposte come strategie di chemioprevenzione, sono inibitori della famiglia 1B1 del citocromo P450 (CYP1B1), un enzima sovraespresso in un’ampia varietà di tumori e associato ad angiogenesi (ovvero lo sviluppo di nuovi vasi che possono aiutare a disseminare le cellule tumorali). A loro volta, varie citochine infiammatorie possono aumentare l’espressione di CYP1B1, suggerendo un ruolo chiave di CYP1B1 in un ciclo positivo di angiogenesi infiammatoria. Altre attività pro-tumorigeniche ben note di CYP1B1 si basano sulla bioattivazione di xenobiotici e ormoni steroidei nei loro derivati cancerogeni. Contrariamente ad osservazioni iniziali in vitro, studi in vivo hanno dimostrato un ruolo protettivo contro il cancro per gli altri membri della famiglia CYP1 (CYP1A1 e CYP1A2), suggerendo che la specificità degli inibitori della famiglia CYP1 deve essere attentamente considerata per lo sviluppo di potenziali strategie di chemioprevenzione. Studi recenti hanno anche proposto un ruolo di CYP1B1 in diversi tipi di cellule presenti nel microambiente tumorale, compresi fibroblasti, cellule endoteliali e globuli del sistema immunitario. Nel complesso, la nostro studio della letteratura attuale suggerisce un ciclo positivo tra citochine infiammatorie e CYP1B1, che a sua volta può giocare un ruolo chiave nell’angiogenesi del cancro, agendo sia su cellule tumorali che sul microambiente. Strategie che mirano all’inibizione specifica di CYP1B1 in più tipi di cellule possono tradursi in un approccio clinico alla chemioprevenzione e angioprevenzione.
In evidenza:
• CYP1B1 innesca la carcinogenesi attivando molecole esogene ed endogene a specie reattive.
• Altri membri della famiglia CYP1 giocano ruoli protettivi contro la formazione del tumore disintossicando da composti carcinogeni.
• CYP1B1 regola più tipi di cellule all’interno del microambiente cancerogeno, supportando un ciclo di angiogenesi infiammatoria.
• Diversi fitochimici chemiopreventivi sono potenti e specifici inibitori di CYP1B1.
• L’inibizione specifica di CYP1B1 potrebbe tradursi in approcci clinici di chemioprevenzione/angioprevenzione.
Vai all’articolo intero (in inglese): D’Uva G, Baci D, Albini A and Noonan DM. Cancer chemoprevention revisited: Cytochrome P450 family 1B1 as a target in the tumor and the microenvironment. Cancer Treatment Reviews, 2017
D’Uva lab riceve il grant europeo ERA-CVD sulle malattie cardiovascolari
Felicissimi di aver vinto il grant “ERA-CVD Call 2016 for Transnational Research Projects on Cardiovascular Diseases” del Programma Horizon 2020 dell’
Il progetto, in collaborazione con l’Hubrecht Institute (Olanda), Ulm University (Germania) and Weizmann Institute of Science (Israele), si propone di investigare la rigenerazione cardiaca tramite un approccio comparativo tra diverse specie.
Ischemic heart disease, such as myocardial infarction, causes a massive loss of cardiomyocytes and leads to the formation of fibrotic scar tissue, resulting in impaired cardiac function and ultimately, heart failure. Recently, it has been demonstrated that myocardium is naturally regenerated in the human heart. However, the rate of replacement is too low to repair large areas of damaged myocardium. Stimulating the very low intrinsic proliferation rate of cardiomyocytes is a promising strategy for cardiac repair in patients with heart failure. To identify such repair signals, this project will use zebrafish, where cardiomyocyte regeneration occurs naturally, and mice, where it does not. Different possible reasons for the difference in the regenerative capacity of lower vertebrate versus mammals will be explored. The goal is to develop regenerative medicine strategies based on endogenous cardiomyocyte capacities.